Più volte in questo blog si è parlato di argomenti quali il proprio personale percorso, di possibili soluzioni diverse ai problemi, di crescita, di consapevolezza, di aiuto dalle proprie Guide Spirituali e di contatto con la propria saggezza interiore. Argomenti certamente interessanti ma che il più delle volte sono affrontati più sul piano teorico che non pratico, e che sono spesso compresi solo da chi si occupa di spiritualità. Eppure tutti quanti noi siamo persone fisiche e progetti spirituali.
Alcuni cercano e altri no, ma tutti abbiamo in potenza le stesse possibilità.
Si sceglie di seguire una certa strada, si sceglie di focalizzarci su talune nostre capacità abbandonandone altre e si sceglie chi e cosa diventare. Ma tutte le possibilità sono presenti in ognuno di noi. Anzi, tutto è già dentro di noi e in noi esiste la possibilità di compiere qualunque cosa, qualunque scelta così come di costruire qualnque presente e qualsivoglia futuro.
Pochi giorni fa sono stata contattata da una persona che chiedeva una seduta di channeling allo scopo di conoscere il suo futuro; confesso che sono sempre molto restia a fare sedute di channeling se chi ho di fronte pensa che sia una forma oracolare e io una indovina.
La mia istintiva risposta è stata il futuro sarà tra infinite possibilità solo come tu lo creerai. Tuttavia da questo mancato channeling è nato un dialogo tra me e la mia Guida Spirituale iniziato con una sua precisa domanda: “Tu perché cerchi quotidianamente un contatto con me?”
Già, perché? Se non è per qualcuno che appositamente me lo richiede, lo faccio perché ho bisogno di sapere, ho bisogno di conoscere. Ho bisogno di sapere che sono sempre sulla giusta strada e che sto compiendo le giuste scelte. Ho bisogno di sentire che sono sempre protetta, pensata e guidata. Lo faccio perché ho bisogno di un confronto con un punto di vista superiore e perché attraverso il channeling, non entro solo in contatto con una saggezza superiore ma entro anche in profondo contatto con me stessa.
Ed è proprio in quello spazio che trovo le soluzioni migliori ai problemi, tocco il cuore delle situazioni che devo affrontare, trovo intuizioni importantissime e acquisisco profonde consapevolezze. È lo spazio che sta tra me e me.
Questo spazio non è solo riservato ai channeler o a chi ha sviluppato doni particolari. È un luogo che sta dentro chiunque, visitabile, abitabile e utilizzabile da chiunque e non sono richieste capacità diverse se non il pensiero.
È nata così la canalizzazione che riporto qui sotto, da una domanda e da una serie di riflessioni che portano all’affermazione “Tutto si può fare”.
Leggi le sue parole e se puoi prova a mettere in pratica il consiglio che dà per trovare quello spazio prezioso tra te e te.
“Tutto si può fare. Si può lavorare, toccare, pensare, trasportare pesi, tentare fortune, stendersi con stanchezza e svegliarsi con forza. Sulla terra tutto si può fare.
Difficilmente si trova qualcosa che sia letteralmente impossibile da realizzare.
Coloro che ne dubitano lo fanno perché sono profondamente sicuri che il destino darà un risultato negativo.
Ma il destino stesso prova sempre a portare cose fattibili.
Pensa all’ importanza della fattibilità della tua storia!
Preferire soluzioni facili significa provare solamente a stare a galla, che tradotto è provare a vivere senza porsi delle difficoltà da superare.
Tante cose sono difficili ma fattibili.
Preferisco dire che a tutti è stata data la possibilità di poter, strada facendo, fare cose che sembrano difficili. Ma voglio farvi notare che durante i tristi momenti di difficoltà è più alta la probabilità che proviate a districarvi senza porvi la questione sono in grado oppure no.
Quando si è in difficoltà si prova tutto, e questo significa una cosa soltanto, e cioè che tutto è possibile.
Si tratta di scoprire dentro se stessi le possibilità migliori.
Si può constatare che le situazioni pressanti e totalizzanti sono quelle per le quali si può fare maggior fatica. Totalizzanti significa che prendono più dimensioni della propria esistenza, le separazioni ad esempio, i divorzi, i trasferimenti, la perdita del lavoro.
E’ costoso starsene dentro situazioni simili senza potersi separare anche solo per un momento da se stessi per poter valutare la situazione con distacco.
I compagni sono presenze di parte, le amicizie e i consigli che si possono prendere e dare tra di voi, sono solo possibili soluzioni, che sentite come importanti certo, ma comprendi che le soluzioni che sorgono dentro di te sono pur sempre le soluzioni più fattibili. Dico fattibili per questioni di praticità, di logicità e di sostanziale accordo con il tuo essere.Quando senti che le cose sfuggono e sei senza un ponte tra te e il posto dove con fatica sei sempre stato, significa che la storia ti sta facendo sentire che tu devi provare da solo a stare sopra te stesso e al tempo stesso dentro te stesso.
Se prendi tutto ciò che sta dentro la tua storia e lo dividi in progetti, mestiere, persone e cose, penso che tante soluzioni e decisioni le hai prese mettendoti da parte anche solo per un breve momento.
Fermati a pensare e poniti questa domanda: Se tutto fosse stato preciso, disposto in maniera solo logica e lineare sarei dove sono adesso? Sarei quello che sono adesso?
Si può concludere che certo sarebbe stato più semplice percorrere la propria storia senza pensieri, senza paure, senza preoccupazioni, senza sabati sera solitari e senza sorta di difficoltà da superare, ma saresti stata ben diversa da quello che sei ora.Si può prendere la distanza dalle difficoltà serie pensando che lì sia la soluzione.
Persino le situazioni traballanti sembreranno più stabili guardandosi da uno strato superiore; da una posizione diversa si può vedere che le cose e le persone sono diverse.
Prendere il distaccoIl è il suggerimento che tanti tramandano, ma in queste parole si trova solo una promessa di percezione.
Sarebbe importante provare, ma se non si riesce cosa si può fare?Distendersi e provare a pensare due cose:
1) sono fiducioso che la situazione possa evolvere in maniera positiva. Sono fiducioso e confido sempre nella presenza della direzione giusta da prendere.
2) ripetere come fosse un mantra, Sono un piccolo granello comparato alle tante parti dell’universo, solo un piccolo granello che sta pensando che questo problema sia insormontabile.Le parole più semplici sono le più efficaci.
La direzione giusta da prendere si porterà fino a te. Provare per credere. Si può provare.
Tra tutte le soluzioni possibili si presenterà solo quella più giusta.
Provare a pensare “sono solo un granello dentro questo immenso universo” può medicare le ferite e la comparazione può portare ad un senso di distanza dalla situazione che si sta cercando di risolvere.
Distanziarsi dalle situazioni difficili può provocare prese di consapevolezza e può aiutare a comprendere diversamente la situazione.
Penso che sia proprio fondamentale trarsi in disparte dentro se stessi per spostarsi su un punto di vista diverso. Il trucco sta soltanto dentro la frase che ci si può ripetere come mantra e penso che se tutti lo provassero sarebbe un diverso stare al mondo.
Stare dentro se stessi per trovarsi lontani e più consapevoli.
La certezza che sia poi la soluzione più giusta ad arrivare la si può trovare solo facendolo, superando le diffidenze e dicendo sono fiducioso, sono fiducioso. Magari l’intento sarà dapprima modesto ma poi la fiducia tornerà.“La soluzione sta dentro di sé” è tra le posizioni più sentite. La soluzione sta dentro di te significa che dentro di te c’è tutto quello che serve, dentro di te sta questa soluzione e sta anche quell’altra soluzione e sarà tra le tante possibili, quella più giusta che sorgerà.
Penso che dire tu sei la tua soluzione o dentro di te sta la soluzione significa dire tutto e dire niente.
Dove stanno queste soluzioni? dentro sì, ma dentro dove esattamente, dove le trovo, dove le cerco?
Il mio consiglio é di cercarle dove senti di essere separato da te stesso e profondamente dentro te stesso.
Proprio in quello spazio tra te e te.
Tra te distante e te al centro di te stesso.
Pensandosi si può stare dentro se stessi, e parlandosi si può trovare questo spazio tra sé e sé.
Parlarsi significa mettersi distanti e dire sono qui un po’ più spostata e ti dico delle cose delle quali devi capire il significato.
Se puoi prova a stenderti e prova a pensare prima sono fiducioso che la soluzione giusta sarà presto a porta mano, e dopo prova a parlarti dicendo sono solo un piccolo granello dentro questo immenso universo.”